Calgary 28 nov. 2018
Lavorando con attrezzi simili si potrebbe dire con una certa sicurezza che si è allenati a riconoscere le “sane” dalle “mezze”; a volte ci si stupisce di scoprire albergare questo elemento in persone che mai ci saremmo immaginato. Di cosa si sta parlando? Delle mezze seghe ovviamente! È quella categoria di persone che evolvendosi dal ruolo di merdaccia si trasformano in personcine che qualsiasi cosa compiano la riducano ad una frescaccia infinita. Ma la MS, la chiameremo così per convenzione internazionale, spesso non capisce nemmeno perché l’interlocutore che ha di fronte diventa paonazzo, perde le staffe, sbarra gli occhi e alla fine, vomita ogni tipo di insulto; ci si sfianca a cercar di far capire concetti apparentemente elementari che nel cervello della MS nemmeno riescono ad attecchire e lasciare segno. Siamo circondati da questi esseri, come un virus s’insidiano in ogni ambiente, riescono a rovinare ogni momento della giornata, creano dei casini incredibili. Non si sa con certezza quanti sono. Nessuno ha notizie sicure, ma ognuno di noi ne conosce almeno uno, e a volte la MS si nasconde nel posto più vicino per esprimere la propria “genialità” nel momento più inaspettato. Alcuni teorici affermano che essendo ormai radicati nel territorio di Amantea la presenza di detti elementi, è difficilissimo riuscire a liberarsene; altri pensano che si è ancora in tempo per poter risolvere la questione all’origine. Alcuni pensano che, a volte, la MS alberga ciclicamente in ognuno di noi e per combatterla sul serio basterebbe riuscire a riconoscerla in tempo, riconoscendo che non è un male irreversibile (o almeno così si spera).
Gigino A Pellegrini & G el Tarik
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