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  • CARNEM LEVARE

    Beaumont sur Mer 11 feb 2018

    carnemlev

    Quando alcuni sottolineano il fatto che gli “Amministratori” pubblici di Amantea  sono dei “bravi ragazzi” (o ragazze), che “bisogna fidarsi di loro”, fin da subito enfatizzano la propria credibilità senza alcuna provocazione di alcun tipo, io suggerirei di diffidare di costoro! Gli abusatori amministrativi tendono a “risucchiare” nel loro vortice le vittime con dolci promesse, falso rimorso e parole vuote sulla loro intenzione di cambiare soltanto per abusare della loro vittima (una città intera) in modo ancora peggiore. Nella mente inferma dell’abusatore, questo testare i limiti è una punizione per aver reagito all’abuso.  Quando un povero narcisista-amministrativo prova a schiacciare il bottone del “reset emotivo”, delimita con ulteriore forza i limiti dei propri concittadini piuttosto che farli retrocedere. Le persone tossiche ed abusive, nel vestire i panni amministrativi della cosa pubblica, amplificano nell’esaltare la propria capacità di essere gentili e compassionevoli dall’alto del loro “scranno”. Spesso chiedono ai cittadini di fidarsi delle loro capacità a prescindere, senza prima costruire una solida base di effettiva fiducia. Normalmente esibiscono un alto livello di empatia all’inizio del loro rapporto con i propri concittadini per prenderli per i fondelli, per togliersi la falsa maschera soltanto in un secondo momento. Nella fase di svalutazione del ciclo dell’abuso, quando la falsa maschera comincia pian piano a cadere, si scoprono come in realtà sono: terribilmente crudeli, insensibili e sprezzanti.

    Sminuire e tentare di denigrare qualcuno è il punto forte del “politico” tossico, e il suo tono di voce è soltanto uno degli strumenti in suo possesso. Il sarcasmo può essere una via comunicativa divertente quando entrambe le parti sono d’accordo, ma i narcisisti agresti lo usano costantemente come metodo per manipolare la realtà e denigrare chiunque si dovesse azzardare a criticare il loro operato. Se si prova a reagire in qualsivoglia modo, infatti, è evidentemente perché “si è troppo sensibile”. Venendo costantemente trattato come un ingenuo e preso di mira quando osa esprimere se stesso. In una situazione del genere, il semplice cittadino dovrà stare particolarmente attento rispetto all’esprimere i propri pensieri e opinioni al fine di non venir rimproverato e punito. Questa autocensura permette all’abusatore di zittire le persone con sempre meno sforzo, perché purtroppo il cittadino comincerà a farlo, in autonomia.

    I “political narcisi” tendono a ingigantire precauzionalmente qualsiasi cosa percepiscano come una minaccia alla propria superiorità e al proprio ruolo ricattatorio (un esempio su tutti: l’utilizzo delle cooperative). Nel loro piccolo mondo, i politici nostrani sono gli unici a poter avere sempre ragione e chiunque osi dire il contrario crea una ferita narcisistica che spesso sfocia in rabbia. Nei casi peggiori queste persone scelgono di esprimere la propria rabbia narcisistica attraverso gli insulti quando non riescono a trovare un modo migliore di manipolare l’opinione altrui o gestire le altrui emozioni. Gli insulti sono il loro metodo più semplice per buttare giù, umiliare e offendere l’altrui intelligenza, l’altrui aspetto e comportamento, invalidando allo stesso tempo l’altrui diritto ad essere un individuo con un proprio punto di vista e con una propria dignità. Narcisisti, sociopatici ed altre personalità tossiche tentano continuamente di testare i limiti delle persone per capire quali possono oltrepassare. Più violazioni riescono a commettere senza conseguenze, più porteranno le cose agli estremi.

    I narcisisti patologici si sentono attaccati quando la loro percezione di avere diritto a tutto, il senso di superiorità e la loro autostima vengono messi in discussione in qualche modo, e piuttosto di affrontare i disaccordi attuando dei compromessi, preferiscono negare il diritto di avere un punto di vista, tentando di instillare paura negli altri rispetto alle conseguenze dell’essere in disaccordo con loro e del non rispettare le loro richieste. Per loro, la risposta a qualsiasi sfida è un ultimatum, e la formula “devi fare questo o io farò quest’altro” diventa un tormentone quotidiano.

    Un segno chiaro di miseria è l’incapacità del piccolo politico Amanteano di rendersi conto delle proprie mancanze, e l’atteggiamento di usare ogni potere in suo possesso per evitare di esserne ritenuti responsabili. Questo comportamento è come una proiezione. La proiezione è un meccanismo di difesa utilizzato per deviare la responsabilità di un comportamento o un tratto negativo, attribuendolo a qualcun altro. Agisce come una digressione che porta a evitare le proprie responsabilità.

    Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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